I MOBILI ANTICHI IN STILE LUIGI XVI

I MOBILI ANTICHI IN STILE LUIGI XVI

Comò torinese in legno laccato con piano in marmo, in stile Luigi XVI

Comò torinese in legno laccato con piano in marmo, in stile Luigi XVI-ALTRE FOTO QUI

Lo stile Luigi XVI nacque in Francia negli ultimi decenni del Settecento, e si diffuse rapidamente conquistando il pubblico di tutta l’Europa. Si caratterizzava per le linee classiche ed eleganti, in contrasto con l’asimmetria e l’abbondanza di elementi decorativi tipiche del Rococò e del Luigi XV, stili che definirono l’epoca precedente.

Elemento chiave dello stile Luigi XVI è il rinnovato interesse per i temi della cultura classica greca e romana, che porta a prediligere forme lineari, compostezza geometrica, decorazioni simmetriche ed evocative dell’antichità. Ghirlande, foglie d’alloro, greche, motivi floreali, intarsi a sfondo mitologico, colonne e capitelli si uniscono a materiali preziosi quali essenze lignee, bronzo dorato e marmo, in una sintesi formale che rispecchiava il nuovo gusto dell’epoca, e prese il nome di Luigi XVI. Ancora oggi gli arredi in stile sono sinonimo di eleganza e prestigio.

Il re Luigi XVI non ebbe un grande ruolo nello sviluppo dello stile che caratterizzò il suo regno. Furono piuttosto i ritrovamenti archeologici dei resti delle civiltà antiche che accesero l’interesse degli artisti del XVIII secolo verso il mondo classico, portando così alla nascita dello stile Neoclassico in Italia e alla sua declinazione francese nello stile Luigi XVI.

 

La nascita dello stile Luigi XVI

Il rinnovato interesse per i temi del mondo classico trova le radici nel grande clamore che suscitarono i rinvenimenti archeologici in seguito agli scavi di Ercolano nel 1738 e Pompei nel 1748, che portarono alla luce una gran quantità di oggetti in uso tra le antiche civiltà. La cultura classica si diffuse e venne assunta come nuovo modello da imitare, delineando il Modello Perfetto.
Architetti, pittori e disegnatori colsero lo spirito del tempo e si lasciarono ispirare dagli oggetti, affreschi e mosaici ritrovati nei siti archeologici, li riprodussero in incisioni e li raccolsero in cataloghi, – i Quaderni – che venivano poi utilizzati come base per realizzare dipinti, edifici, arredi a tema classico.

 Coppia di tavolini francesi con marmo ad incasso in stile Luigi XVI

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Nel 1752 il Conte di Caylus pubblicò un libro sulle antichità egizie, etrusche, greche, romane e galliche, che divenne un punto di riferimento per l’arte, la scultura e l’architettura del XVIII secolo; il trattato si diffuse rapidamente ed ebbe un’influenza notevole nel delineare il nuovo stile.

Ma fu Charles Nicolas Cochin a dare una prima definizione dello stile Luigi XVI e del Neoclassico, nel libro rivolto ad orefici, incisori e scultori del legno, edito nel 1755. Cochin indicava come elementi fondamentali il senso d’equilibrio, le giuste proporzioni, la prevalenza dell’arco a tutto sesto e della linea retta sulle linee curve e sinuose, osteggiando la moda degli ornamenti a viticci, foglie intrecciate, conchiglie frastagliate, tutto ciò che fosse laborioso ed irregolare.

La moda neoclassica era innescata, e venne ripresa da artisti e artigiani di ogni tipo. I temi classici si ritrovano negli affreschi interni delle abitazioni reali e aristocratiche, nei dipinti si raffigurano scene mitologiche e allegorie, in architettura si ripropongono elementi classici in colonne, cornici, timpani, e soprattutto nelle linee simmetriche e monumentali che definiscono gli edifici pubblici. Forme e temi che si riflettono anche sulla produzione dell’arredamento, che spesso riprende elementi architettonici e linee geometriche, contrapponendosi alle forme ridondanti e ricche di elementi decorativi tipici delle precedenti mode Barocco e Rococò.

 

Ribalta a rullo francese con piano in marmo in stile Luigi XVI -

Ribalta a rullo francese con piano in marmo in stile Luigi XVI –GUARDA ALTRE FOTO

L’arredamento in stile Luigi XVI

Gli arredi che risalgono all’epoca di Luigi XVI presentano forme geometriche e monumentali, seguono un gusto semplice ma elegante e raffinato, e sono curati nei minimi dettagli con estrema precisione. La perfezione tecnica della loro esecuzione è talmente alta da rendere quasi impossibile crearne delle copie, per questo è molto raro che i mobili in stile Luigi XVI vengano falsificati.

Lo stile Luigi XVI è considerato il periodo d’oro del mobile francese, la richiesta era alta e frequente, l’aristocrazia ci tiene a restare al passo con le mode e commissionava arredi in stile ai migliori ebanisti, come Jean Henri Riesener e Adam Weisweiler.

I legni più utilizzati sono principalmente a colorazione bruno-chiara, come il rovere e il ciliegio, ma si trovano anche legni esotici come il mogano e l’ebano. Per quanto riguarda gli intarsi e le filettature, si prediligono le lastronature di frutto per creare contrasti cromatici ed effetti di chiaroscuro, con legno di bosso, noce, palissandro e bois-de-rose.

Si usano marmi chiari per i ripiani di tavoli e cassettoni, mentre divani e poltrone sono rivestiti di tessuti raffinati, soprattutto seta.

Credenza a mezzaluna laccata con piano in marmo in stile Luigi XVI

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Gli elementi decorativi sono evocativi del mondo classico e consistono in ornamenti con motivi geometrici o inserti in bronzo dorato, decisamente più sobri ed eleganti rispetto a quelli Rococò. Intarsi e rilievi raffigurano scene mitologiche e chimere, ma non è raro trovare ancora motivi floreali, ghirlande, festoni e foglie d’alloro, seppure meno vistosi e più ordinati del Luigi XV.

I mobili di maggior diffusione sono il tavolo-consolle e la comode.

Vi è un ampio utilizzo di tavolini da salotto, da gioco, da tè e da caffè, contenuti nei volumi e dalle gambe sottili a sezione quadrata, che presentano piedi affusolati a cono o a piramide. Tavoli, scrittoi e console hanno abbandonato le linee curve e assunto forme lineari e geometriche.

Coppia di poltrone italiane in stile Luigi XVI

Coppia di poltrone italiane in stile Luigi XVI – GUARDA ALTRE FOTO

Il comò in stile Luigi XVI ha solitamente un piano in marmo e lastronature in ebano sul davanti e sui fianchi. I più pregiati presentano elaborati intarsi che raffigurano scene epiche e mitologiche o rievocano la cultura classica; sono inoltre arricchiti da applicazioni in bronzo dorato che risultano eleganti e composte.
Sedie e poltrone vengono realizzate secondo gli stessi modelli in voga all’inizio del Settecento: la bergère, la marquise, la poltrona a cabriolet e à la reine. Tuttavia perdono la comodità che le contraddistingueva nello stile recedente e acquistano leggerezza ed eleganza. Le curvature dello schienale si trasformano in linee rette o archi regolari. Gli ornamenti scolpiti nel legno sono simmetrici e variegati, si trovano intagli floreali, raggi, perle, festoni e drappeggi di ispirazione classica. Le gambe sono a forma di colonna, dritte e affusolate, spesso decorate con scanalature verticali, e terminano con un dado scolpito in rosa o in margherita.
L’antichità classica si ritrova anche nei nuovi modelli di letti, sempre a baldacchino, che presentano pilastri e montanti a forma di colonne scanalate o pilastri, che culminano in decorazioni di pigne o pomi intagliati nel legno o applicati in bronzo dorato.

 

Concludendo

I mobili in stile Luigi XV sono semplici e raffinati, l’equilibrio delle loro forme è in grado di dare all’intero arredo un’aria elegante e ricercata.
Sono considerati i mobili più belli di tutta la storia del mobile: la perfezione tecnica con cui furono realizzati e l’eccellenza dei materiali impiegati, li rendono solidi e durevoli nel tempo. Per queste qualità sono mobili dalle quotazioni sempre elevate e non passano mai di moda.
I mobili in stile Luigi XVI sono considerati i più belli di tutta la storia del mobile: semplici e raffinati, sono adatti ad un arredo elegante e ricercato. La perfezione tecnica con cui sono stati realizzati li rende solidi e durevoli nel tempo.

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