L'ARREDAMENTO IN STILE LUIGI XIV

L'ARREDAMENTO IN STILE LUIGI XIV

Ritratto equestre di Luigi XIV, Pierre Mignard, XVII secolo

Ritratto equestre di Luigi XIV, Pierre Mignard, XVII secolo

Luigi XIV fu uno dei regnanti più longevi della storia: salì al trono all’età di cinque anni, nel 1643, e vi rimase fino alla sua morte nel 1715. Sin dai primi anni seppe dare una sua impronta alla tradizione e ai costumi sociali, e influenzare la cultura francese in tutte le arti, compresa la realizzazione degli arredi.
Il Re Sole incentivò la Francia a sviluppare uno stile originale e autonomo, che non derivasse dagli stili europei in voga all’epoca: vedeva l’esclusività stilistica come uno strumento per caratterizzare il suo regno e ingrandire anche simbolicamente la sua immagine di monarca assoluto.
Durante il suo lungo regno commissionò con passione una moltitudine di arredi, sculture, dipinti, opere architettoniche, disegnò nuovi capi d’abbigliamento e introdusse nuove usanze, imponendole all’aristocrazia che invitava a dimorare nell’immensa reggia di Versailles.
Il gusto del Re Sole caratterizzò l’intera epoca della sua reggenza, e contribuì a rafforzare l’influenza della Francia in Europa.

 

 

Il nuovo stile

Gli arredi prodotti nella seconda metà del Seicento sono caratterizzati da una mescolanza di elementi classici e barocchi, di influenza sia francese che olandese e italiana; per questo motivo si può parlare di classicismo barocco. I mobili in stile Luigi XIV sono imponenti e maestosi, ricchi di intarsi e decorazioni, e sono speso dorati e placcati con legni policromi.
Il Re Sole non amava lo stile barocco; ritenendolo troppo appariscente e arzigogolato volle aggiungere dei richiami alla classicità nelle forme e nei decori. Per la prima volta si definì in Francia uno stile ufficiale, che esprimeva decoro e grandiosità, esaltava la magnificenza reale mantenendo un certo rigore formale, rendendo così ogni manufatto una celebrazione convinta della monarchia.

 

Sala da pranzo, reggia di Versailles

Sala da pranzo, reggia di Versailles

L’abitazione in stile Luigi XIV

I mobili in stile Luigi XIV sono arredi di lusso, caratterizzati da forme imponenti e decorazioni sontuose: famosa è la tecnica di intarsio Boulle inventata dall’ebanista André Charles Boulle, che introdusse la moda di incrostare la mobilia con materiali preziosi e pietre dure, creando raffinate decorazioni.
Il repertorio ornamentale comprendeva intarsi, dorature, intagli in legni pregiati, applicazioni in argento, bronzo e oro raffiguranti ghirlande, conchiglie, foglie e ramoscelli.

Per la prima volta nella storia dell’arredamento, vengono realizzate intere suite destinare ad uniformare la mobilia: la sala da rappresentanza viene corredata con maestose consoles, imponenti specchiere, specchierine in miniatura, grandi lampadari di cristallo. Il centro della sala resta libero da mobili per agevolare le danze e le conversazioni nelle serate mondane.

Ribalta in palissandro e noce in stile Luigi XIV

GUARDA ALTRE FOTO -Ribalta in palissandro e noce in stile Luigi XIV

Lungo le pareti dei saloni e dei corridoi signorili vengono collocati canterani, cassapanche dorate e credenze scantonate, che si realizzano in molte varietà e prendono il posto del tipico vecchio cassone. Molto comune è il commode, un cassettone dalla forma compatta e squadrata, con un piano in marmo e i cassetti intarsiati con la tecnica di Boulle. Si diffondono inoltre le librerie a doppio corpo, usate per custodire sottochiave i documenti inaccessibili alla numerosa servitù.

Nelle stanze da letto si trovano bureau e trumeau, in

corredo con il letto a baldacchino. Si usa il bureau plat, un nuovo modello di scrivania con le gambe ricurve, un piano in pelle e due cassetti intarsiati; un altro modello è il bureau Mazarin, mobile a più cassetti con otto gambe, unite da traverse a X o ad H.

Il tavolo non è più un elemento spostabile e adattabile alle necessità come lo è stato fino al Seicento, e trova per la prima volta nella storia una fissa collocazione nella sala da pranzo; viene solitamente abbinato ad una coppia di credenze.

Sedie, tavoli e consoles assumono forme molto comode e leggermente sagomate, si distinguono per gli schienali alti e sagomati, le gambe a balaustro unite da traverse a X o ad H, presentano imbottiture sontuose e braccioli incurvati a voluta, sono decorate anch’esse da simmetrici motivi ornamentali.

 

Salone dell'Abbondanza, reggia di Versailles

Salone dell’Abbondanza, reggia di Versailles

La corte di Versailles

Il Re si stabilì a nella reggia di Versailles nel 1672 e ne fece la sua residenza ufficiale; fu così che sul finire del Seicento Parigi e la corte divennero il centro ufficiale dell’arte, della bellezza e della moda.
Il Re Sole volle creare la reggia più prestigiosa d’Europa. I più grandi artisti dell’epoca furono convocati per rinnovare gli ambienti e farla divenire il modello di residenza reale, al quale si ispirassero tutti i sovrani del continente durante tutto il Settecento. Le Vau fu il principale ideatore delle innovazioni architettoniche, Le Brun fu il disegnatore di arredi e pitture, Le Nôtre progettò i grandi giardini.
Luigi XIV invitò tutta l’aristocrazia a dimorare nella reggia e a partecipare attivamente alla vita di corte, in cambio offriva loro titoli e privilegi. Con questa manovra trasformava gli esponenti della nobiltà in servili cortigiani e fedeli sostenitori del proprio assolutismo, riducendo al contempo il loro potere politico.

Stanza da letto della Regina, reggia di Versailles

Stanza da letto della Regina, reggia di Versailles

Il Re incoraggiò tutte le arti e l’industria francesi: nel 1667 fondò la Manifattura Reale dei Mobili della Corona, che fungeva da centro direttivo della produzione del mobilio. La fabbrica produsse arredi con una certa uniformità stilistica e dava molto valore al progetto del disegnatore prima che all’artigiano, portando alla realizzazione di ambienti dall’arredamento coordinato.
Si fece inoltre sostenitore di importanti fabbriche come la famosa Manifattura Reale dei Gobelins, che esportava arazzi pregiati in tutta Europa, e la manifattura di Saint-Gobain, dove fu inventato un nuovo metodo per produrre specchi molto più grandi di quanto si sapesse fare all’epoca, e fornì i famosi specchi che arredarono la Galleria degli Specchi del Palazzo di Versailles.
Varò inoltre un programma edilizio di enorme impegno che portò avanti per tutta la durata del suo regno, con lo scopo di fare di Parigi la più maestosa città d’Europa: fece ampliare il palazzo del Louvre da Claude Perrault, costruì due piazze reali maggiori, un vasto ospedale per il popolo e fece edificare l’Osservatorio di Parigi per le attività scientifiche.

 

Gli ebanisti più influenti: André Charles Boulle

L’intarsio a Boulle è una tecnica creata dal famoso ebanista da cui prende il nome; divenne presto conosciuta e imitata, tanto da essere considerata una delle principali caratteristiche dello stile Luigi XIV.
La nuova tecnica consiste nel rivestimento della superficie del mobile con impiallacciature e intarsi di materiali preziosi. Veniva eseguita sovrapponendo o alternando lamine di metallo (solitamente ottone, rame, argento) con materiali cornei quali tartaruga, osso o madreperla; il risultato era un disegno elegante e decorativo
Il motivo ornamentale si sviluppava su un’asse centrale e risultava estremamente simmetrico e speculare, dando al disegno un equilibrio di tipo nuovo. Gli arredi degli stili precedenti trattavano invece ogni lato del mobile come una sezione a sé stante. I diversi materiali venivano lavorati in fogli, che si incollavano per creare l’immagine e lo sfondo a motivi alternati; l’effetto finale era grazioso e raffinato.
Fu soprattutto la qualità del lavoro a contraddistinguere la tecnica Boulle: l’impiallacciatura aderiva perfettamente alla superficie, i materiali venivano combinati tra loro su più strati in modo da creare un senso di profondità e far risaltare maggiormente le applicazioni di bronzo in bassorilievo. I bronzi erano fusi a cera persa, rifiniti a cesello e dorati al mercurio.
Tra i mobilieri più influenti in Francia, ebbe grande rinomanza anche Domenico Cucci che realizzò sorprendenti cabinet in ebano ornati di pietre dure e lavorò presso la Manifattura Reale dei Gobelins.

Condividi su Facebook Twitter Whatsapp Telegram