MOBILI ANTICHI LACCATI: UNA STORIA ITALIANA CHE VIENE DA LONTANO

MOBILI ANTICHI LACCATI: UNA STORIA ITALIANA CHE VIENE DA LONTANO

Il mobile laccato: una storia che viene da lontano

La laccatura è un’arte: è una delle caratteristiche più importanti del mobile antico italiano dopo il ‘600.
Tuttavia non è di origine italiana; è stata conosciuta ed importata dall’estremo oriente, arrivata attraverso la via della seta da mercanti e missionari cattolici che ne esaltavano la bellezza.
Dal fascino e dalla bellezza dei primi mobili laccati, visti o importati dall’oriente, nasce l’arte del mobile laccato italiano, tanto che i primi mobili creati erano molto simili (le cosidette cineserìe, termine comunque non esatto a descrivere quest’arte), per poi staccarsi e ottenere una propria autonoma cifra stilistica.

Sedie antiche laccate

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Verso la metà del XVIII secolo tessuti, porcellane e lacche invadevano i mercati di Parigi, Londra e Amsterdam; gli artigiani europei avevano cominciato ad imitare le arti del mobile laccato della Cina, del Giappone e dell’India creando nuovi stili decorativi prima ad appannaggio delle sole classi abbienti e poi, vista la richiesta, le arti cinesi erano diventate di gran moda, gli artigiani furono costretti ad imitare gli oggetti orientali, per soddisfare anche collezionisti meno ricchi. Nonostante questo, nel tardo Seicento pochissimi europei avrebbero saputo distinguere i prodotti della Cina da quelli del Giappone o da quelli dell’India anche a causa della generale poca conoscenza geografica.

Nei palazzi dei nobili si diffusero i padiglioni cinesi; “I mobili che adornavano questi padiglioni e gli altri ambienti cinesi pare fossero abitualmente impiallacciati con pannelli di lacca sia europea che orientale, ma in tutti gli esemplari la decorazione orientale si limitava alla superficie, mentre non si impose sulla forma e costruzione dei mobili”.

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Antico mobile laccato         GUARDA ALTRE FOTO QUI 

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Antico mobile laccato

Una delle componenti del fascino era la segretezza della composizione delle lacche cinesi; per superalo sono stati creati procedimenti europei tra cui si è distinto quello del francese Simon Etienne Martin (Vernis Martin)
I procedimenti, consistenti nella stesura di diversi strati di vernice, avvenivano in ambienti totalmente privi di polvere; si giungeva fino a portare il laccatore al centro di uno specchio d’acqua.
L’effetto finale è noto e dall’immutato fascino: la superficie risulta molto liscia, durissima e brillante.

In Italia per creare il mobile laccato viene lavorato il pino cembro o Cirmolo, leggero e adatto alla laccatura, o il noce per lavori più pregiati, con strati di colla e gesso rifiniti da fine carta vetrata finissima, dopodichè si passa alla decorazione; in particolare i mobili veneziani si distinguono per una laccatura più spessa rispetto ai genovesi (a Genova infatti si trovava una particolare bottega davanti la chiesa della Maddalena che aveva talmente tanto prestigio in città che si parlava della vernice della Maddalena) o piemontesi.

Il mobile laccato è privilegio delle classi agiate e spesso viene contaminato dalle grandi opere d’arte: a volte ai grandi pittori che dipingono gli ambienti viene richiesta anche la produzione di cartoni per decorare i mobili laccati.
Per le classi ‘povere’ viene seguito un procedimento più semplice, consistente nell’incollare e ricoprire con strati di vernice trasparente incisioni create appositamente; è la ‘lacca povera’ o ‘lacca contraffatta’ diffusa nelle campagne.

Dal sito inforestauro: “In quelli liguri il leggero motivo grigliato spicca sullo sfondo chiarissimo e in quelli piemontesi la decorazione intagliata ed il colore sono un tutt’uno e parte inscindibile delle fragili forme del mobile. La tecnica della laccatura, oltre che nei centri menzionati, ebbe molto successo anche nelle altre regioni d’Italia, tanto da costituire una caratteristica nazionale. In Toscana a Roma a Napoli ed in Sicilia i mobili laccati ebbero fortuna e furono largamente prodotti con felici risultati.”

Estratto dal catalogo mobili antichi laccati di Parino mercato antiquario:

 

 Particolare console / tavolino veneziano di epoca fine ‘800 Bella angoliera italiana dei primi del ‘900 scolpita, laccata e dorata, marmo verde ad incasso  Particolare credenza doppio corpo torinese della fine dell’800 Scenografico camino italiano in legno scolpito dell’800, dorato e laccato finto marmo
Scrittoio francese laccato cineseria del ‘900 Strepitosa coppia di paravento séparé orientali del ‘900 Grande specchiera francese Liberty dei primi del ‘900, scolpita e laccata  Raro mobile cinese da salone di epoca metà ‘800, finito da centro, scolpito, laccato e dorato

 

Nel creare il mobile laccato, dopo aver scelto e preparato l’ossatura del mobile si dovevano uniformare le superfici stuccandole e mascherando le giunture con garze, fissate con colla forte mista a gesso (gesso di Bologna). Ogni porosità o scabrosità si eliminavano poi con la stesura di successivi strati di polvere di gesso stemperato con colla, oppure con più mani di colla di pelle stesa direttamente sulla superficie. Il mobile veniva poi levigato con pomice finissima e carta vetrata per passare poi al depentor, che stesa la tinta di base con colori a tempera, procedeva alla decorazione eventualmente con doratura e intagli.

 

Credenza laccata e dorata

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La cura e la manutenzione

I mobili antichi laccati comprendono un ampio assortimento di prodotti: dalle credenze alle sedie, dai tavoli alle poltroncine per la sala da pranzo, dalle specchiere alle cristalliere, dalle angoliere alle console, tavoli e armadi, trumeau, secretaire.
Spesso ci si fanno domande sulla manutenzione dei mobili antichi; avendo attraversato i secoli non richiedono accorgimenti particolari se non attenzione e cura costanti, con lucidature a cera naturale una o due volte l’anno.
Per ridare luminosità ad un mobile laccato si consiglia di mescolare alcol e gomma lacca e strofinare con movimenti circolari con un panno di stoffa, verificando prima di cominciare che la superficie sia perfettamente pulita.

 

Il commercio del mobile antico laccato

Nell’acquisto del mobile laccato antico ci sono alcune attenzioni su cui soffermarsi:

  • informarsi bene sull’epoca, stili e mode del momento
  • informarsi sui costi di spedizione e qualità dell’imballaggio; una spedizione non accurata può pregiudicare il valore del bene
  • controllare la patina (il mobile è stato rilucidato?)
  • è costituito da legno massello o da lastronatura? Tenere conto che il secondo caso può essere indicatore di un mobile di maggior pregio.
  • controllare bene la ferramenta e le applicazioni, la qualità dei fondi e delle schiene; è spesso in questi particolari che si nasconde la vera qualità dell’oggetto
  • tenere conto che come un pessimo restauro può svalutare il mobile, un buon restauro può aumentarne il valore
Insieme di mobili antichi laccati

Insieme di mobili antichi laccati

Qui sotto sono riportate le aste più importanti sull’argomento:

  • Aste Boetto
  • Cambi casa d’aste
  • IL Ponte casa d’aste
  • Pandolfini casa d’aste
  • San Marco casa d’aste
  • Aste Babuino
  • San Giorgio casa d’aste
  • Meeting Art
  • Christie’s
  • Sotheby’s
  • Wannenes
  • Aste Drouot

Immagini

Collezione Parino Mercato Antiquario.

Fonti:

http://www.inforestauro.org/tecniche-decorative/1420-i-mobili-laccati.html
“Il mobile italiano dal XV al XIX secolo” di Piero Pinto. Collana di arti decorative diretta da Guido Gregorietti. Istituto Geografico de Agostini SpA – Novara 1962
“Mèmories sur le vernis de la Chine” del gesuita Padre di Incarville, pubblicate verso la metà del ‘700 in Francia
http://artedelrestauro.it/blog/vendita-mobili-antichi.html
Mauro Sebastianelli – Maria Rosaria Paternò – Dallo studio tecnico al restauro: le chinoiserie del Museo Regionale di Palazzo Mirto di Palermo (http://www.unipa.it/oadi/oadiriv/?page_id=248)

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